Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
 
  

L'emigrazione dal Friuli Venezia Giulia al Venezuela

Rispetto ad altre destinazioni transoceaniche, l’emigrazione europea verso il Venezuela diventa fenomeno cospicuo solo a partire dal secondo dopoguerra. Dagli anni Settanta dell’Ottocento alla fine della seconda guerra mondiale, l’emigrazione italiana è presente ma mai massiccia.

Ci sono tracce di una partecipazione di friulani a tale emigrazione, mentre non esistono evidenze a proposito di giuliani. Tutto cambia a partire dal biennio 1947 – 1948 in virtù delle politiche migratorie dei governi venezolani della Giunta Militare, in carica tra il 25 novembre 1948 e il 2 dicembre 1952, e del generale Marcos Pérez Jiménez che durò fino al 23 gennaio 1958. Questo, in ossequio alla cosiddetta dottrina del “Nuevo Ideal Nacional” fondato su un modello tecnocratico e progressista che si basava sull’esercizio autoritario del potere, diede impulso allo sviluppo della rete viaria e dell’edilizia pubblica. Tale politica implicava importanti risvolti demografici, che si concretizzarono in un forte sostegno all’immigrazione, meglio se proveniente da Spagna, Portogallo e Italia. In campo migratorio venne pertanto perseguita la politica detta delle “porte aperte”, che era finalizzata ad aumentare la popolazione per industrializzare e urbanizzare il paese e modernizzare e aumentare la produzione agricola di sussistenza. Partecipazione e ruolo di friulani e giuliani all’emigrazione in Venezuela del secondo dopoguerra, certamente importanti, rimangono però ancora tutti da indagare, avendo l’argomento finora attratto poco gli studiosi del settore.

Francesco Fait


            

Data pubblicazione 29/10/2013 16:48:00