Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia
 
  

Da Ushuaia a La Quiaca dalle Ande a Capo Polonio

Prosegue l'itinerario della mostra curata da Antonio Giusa a conclusione della catalogazione di oltre cinquemila fotografie presso le famiglie degli emigrati provenienti dal Friuli Venezia Giulia, dall'Istria, da Fiume e dalla Dalmazia.

Dopo l'inaugurazione, lo scorso primo dicembre, a Buenos Aires, presso il Museo Nacional de la Inmigración, ex Hotel de Inmigrantes dove è rimasta aperta sino al 22 dicembre, dal 9 febbraio al 7 marzo la mostra ha fatto tappa a Salta, presso il Museo de la ciudad "Casa Hernández", dal 13 al 20 aprile a Colonia Caroya, nell' Estancia Jesuítica e dal 22 aprile al 5 maggio a Cordoba nel Museo Provincial de Ciencias Naturales. Le successive tappe sono state dal 16 maggio al 13 luglio a Mendoza, presso il Museo Nacional del Vino y la Vendimia "Casa Giol y Gargantini", dal 19 luglio all'11 agosto a Mar del Plata presso il Fogon Friulano, dal 21 al 31 di agosto a Malabrigo presso la casa della Cultura, dal 6 al 21 settemve a Bahìa Blanca presso la Società Dante Alighieri. In seguito la mostra si è trasferita in Uruguay, a Montevideo e a San José per poi tornare in Argentina. Le prossime tappe sono previste a Concordia nel Palazzo Municipale e a La Plata. +

Da Sud a Nord, da Ovest a Est, in Argentina ed in Uruguay. Ovunque vi è la presenza di emigrati provenienti dalla Carnia e dal Friuli, dal Pordenonese e dall'Isontino, da Trieste e dalla Venezia Giulia, dall'Istria, dal Quarnero e dalla Dalmazia. La mostra, che si propone di offrire un panorama delle storie di vita delle persone incontrate nell'ambito della ricerca per AMMER, è suddivisa in tre sezioni: "Fotografie portate in valigia", "In viaggio" e "Una nuova vita". La prima è a sua volta articolata in varie parti. Si va dalle fotografie di tipo familiare portate in valigia appunto per rendere meno traumatico il distacco dalla propria casa e dai propri affetti, a quelle che documentano l'infanzia, con i gruppi scolastici e le cerimonie religiose, in primo luogo la Prima comunione. Ricordi di festa e di vacanza completano la prima sezione. La seconda invece è interamente dedicata al lungo viaggio verso l'Argentina e l'Uruguay. Un viaggio dove c'era molto tempo per pensare al passato e per sperare in un futuro migliore. Le classiche fotografie sul ponte sono affiancate a quelle di due eventi che ogni emigrante transoceanico ha vissuto. L'esercitazione di salvataggio e la festa durante il passaggio dell'Equatore, L'ultima delle sezioni è quella dedicata alla "nuova vita" iniziata magari in un conventillo con i compaesani che facevano di tutto per accogliere gli ultimi arrivati. Sono rappresentati alcuni dei lavori degli emigrati nell'agricoltura, nell'edilizia e nell'industria. Viene affrontato il tema della vita associativa senza per questo dimenticare la dimensione privata con i ritratti realizzati nello studio del fotografo e con le istantanee che fissano indelebilmente attimi di vita felice. La mostra si conclude con degli esempi di fotografie relative alle province dell'Argentina e dell'Uruguay oggetto dela ricerca. In tutto oltre venti pannelli con un centinaio di immagini scelte fra le oltre 5000 consultabili nelle pagine di AMMER dedicate ai due paesi latinoamericani. La mostra è dedicata a tutti i corregionali arrivati in Argentina e Uruguay, e in particolare a due persone che sono mancate dopo l’avvio del progetto Ammer: il più lontano, Dante Buiatti di Ushuaia, e la più anziana, la ultracentenaria Maria Pizzul Russian.


            

Data pubblicazione 11/09/2013 16:40:00