Lussemburgo
Data di partenza:
1961
Luogo di origine:
TARCENTO
Luogo di destinazione:
Diekirch district
Mestiere:
Cameriere
Viaggio:
Treno
Rodolfo Bassi è nato a Firenze il 30 aprile del 1941. Il padre, Carmelo Siracusa, muore durante la guerra, faceva parte del Genio. Rodolfo nasce a Firenze perché la madre Maria Assunta Bassi era scappata per cercare rifugio dalla guerra in Toscana. La madre era nata in Friuli il 15 agosto 1917. Rodolfo quindi era bambino quando il padre muore in guerra e dice di non avere neanche un ricordo di lui. Rodolfo ricorda il rumore delle mitragliatrici e nella sua immaginazione di bambino credeva fosse un gioco, non riusciva a capire.
Quando tornano in Friuli vanno a vivere dai nonni paterni a Montegnacco. Rodolfo ricorda che avevano già ristrutturato la casa ma era senza riscaldamento, c'era una grande cucina, il lavabo e il granaio. Avevano un piccolo vigneto dal quale si ricavava l'uva per fare il vino per tutto l'anno. Dopo un po' di tempo la madre si trasferisce a Tricesimo e Rodolfo inizia la scuola. Era la madre ad occuparsi della famiglia, lavorava come domestica e badava alla casa. Con loro viveva anche una cugina che non si era sposata e che lavorava alla casa di riposo e contribuiva a mantenere la famiglia. Per gli studi liceali torna a Firenze dove frequenta il liceo dai Salesiani. Rodolfo sarebbe dovuto diventare sacerdote ma decide di non prendere i voti. Torna a Tarcento dove lavora come cameriere e d'estate va a fare la stagione a Lignano e a Grado.
Nel 1961 parte per andare a lavorare in Germania. Lui ed altri 45 operai partono da Udine per la Germania in treno. Arriva ad Heilbronn nelle vicinanze di Stoccarda dove si ferma per circa un anno e tre mesi. La sua mansione nella catena di montaggio era quella di verniciare le carrozzerie delle macchine. Rodolfo però si rende conto che la vernice con cui doveva lavorare era tossica e per la sua salute decide di cambiare lavoro e cercare fortuna in Lussemburgo. Rodolfo racconta di non aver avuto difficoltà con il tedesco sul luogo di lavoro perché c'era sempre l'interprete vicino ma quando si doveva uscire dall'ambiente protetto della fabbrica e farsi capire per esempio al supermercato iniziavano le difficoltà.
Rodolfo arriva in Lussemburgo nel 1963. Si rivolge alla missione cattolica di Esch dal Padre Gino e Padre Giovanni che lo aiutano a trovare il suo primo lavoro con una ditta di traslochi. Appena arrivato in Lussemburgo non ha avuto problemi di integrazione perché è stato accolto dalla comunità italiana. L'unica difficoltà in cui si è imbattuto è stata la lingua francese ma grazie ai rudimenti che aveva imparato a scuola l'ha presto superata. Dopo qualche tempo si trasferisce e va a lavorare negli altiforni dove fabbricavano l'acciaio. Rodolfo prende i contatti con una altro prete, Padre Anatol, che aiutava molti italiani al nord. Rodolfo trova lavoro alla Good Year dove diventa caposquadra. Ora anche il figlio lavora in quella fabbrica.
Rodolfo aveva già iniziato a frequentare le ACLI ad Esch e poi continua anche a Ettelbruck. Nel 1973 avviene la costituzione del comitato consuntivo degli emigranti al comune di Ettelbruck di cui Rodolfo faceva parte. Rodolfo racconta di come ha conosciuto la moglie e delle difficoltà che ha dovuto superare con il suocero, un uomo ligio alla morale cattolica e che non permette a Rodolfo di trattenersi da solo con lei per anni. Ora sono sposati da 43 anni e hanno 3 figli con le loro rispettive famiglie. Parla dei figli e del loro lavoro. I suoi figli parlano italiano ma per i nipoti è un po' più difficile.
Rodolfo dice che le tradizioni che hanno portato dal Friuli sono più culinarie che popolari. Da anni non va più in Friuli perché dopo la morte della madre non ha più avuto motivo di tornare non avendo né fratelli né sorelle.
Rodolfo ha la doppia nazionalità e non sente di appartenere solo al Friuli, all'Italia o al Lussemburgo, ma ad un'identità europea.